Riassunto del libro ” Istituzioni di Diritto dell’ Eunione Europea ” di Ugo Villani

L’esame di Istituzioni di Diritto dell’Unione Europea o, come si suol dire “diritto europeo”, non è un esame particolarmente difficile.

Per facilitare  lo studio del Diritto dell’Unione Europea ho riassunto il Manuale di Istituzione di Diritto dell’Unione Europea, di Ugo Villani.

Il riassunto del libro Diritto dell’Unione Europea conta appena 80 pagine.

La mia esperienza mi ha suggerito di mettere a punto un secondo riassunto del Manuale di Diritto dell’Unione Europea, che potrà servire per una rapida ripetizione.

In questo articolo ti offro un’anteprima dei riassunti del libro di Diritto dell’Unione Europea pubblicato  nell’anno accademico 2016 – 2017. Su richiesta offro anche i riassunti di Diritto dell’Unione Europea di altri autori e pubblicati durante altri anni accademici.

CAPITOLO 1

ORIGINI, EVOLUZIONE E CARATTERI DELL’ INTEGRAZIONE EUROPEA

I PRIMI MOVIMENTI EUROPEISTI

 

Uno dei primi promotori del progetto di unire gli Stati europei fu il conte Richard Coundenhove – Kalergi, il quale fondò nel 1924 un’associazione denominata Unione paneuropea, avente lo scopo di preservare l’Europa, da una parte, dalla minaccia sovietica e dall’altra dalla dominazione economica degli Stati Uniti. Fondamentalmente furono 3 le concezioni che ispirarono tale progetto:

  1. Visione di tipo confederale, avanzata da Aristide Briand, il cui progetto prevedeva la creazione di una organizzazione politica tra gli Stati partecipanti, che avesse obbiettivi comuni a tutti ma che non metteva in discussione la sovranità di ognuno.

PERMANENZA DEI NAZIONALISMI

  1. Visione di tipo federalista, visione che accomunava tre autori: SPINELLI, ROSSI E COLORNI. Secondo tale impostazione, espressa nel Manifesto di Ventotene, l’obiettivo immediato era un’ unione politica europea secondo cui i Paesi europei, al fine di assicurare la pace, avrebbero dovuto rinunciare alla propria sovranità, e secondo cui si sarebbe dovuti giungere ad una nuova entità, la Federazione europea, dotata di un proprio esercito, di una propria moneta, di proprie istituzioni e di una propria politica estera. (NO NAZIONALISMI).
  2. Visione funzionalista e graduale, che nonostante il comune obiettivo con la seconda concezione, si proponeva di costruire PROGRESSIVAMENTE una situazione di integrazione tra i Paesi europei ( non immediata), attraverso forme di coesione e solidarietà tra gli stessi. (concezione maturata da Jean Monnet).

LE ORGANIZZAZIONE EUROPEE DEL SECONDO DOPOGUERRA

Una delle prime organizzazioni europee fu L’ OECE, Organizzazione europea di cooperazione economica, creata nel 1948 sotto la spinta di George Marshall, il quale nell’enunciare un piano di aiuti per la ricostruzione dell’ Europa sconvolta dalla guerra, chiedeva di creare un’ istituzione che si prendesse il compito di amministrare tale aiuti; richiesta accolta dai Paesi dell’Europa Occidentale e concretizzatasi appunto nell’OECE. Questa ebbe come compito principale quello di amministrare gli aiuti del piano Marshall e nel 1960 si trasformò nella OCSE. Quest’ultima è un organizzazione internazionale di carattere intergovernativo, cioè destinata a operare mediante organi; così come lo è anche l’ altra organizzazione europea creata in quegli anni e cioè il CONSIGLIO D’EUROPA del 1949.

 

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