Riassunto del manuale ” Diritto Tributarie ” di G. Fransoni
ultima edizione
seguono alcune pagine dimostrative del riassunto Diritto Tributario Fransoni
Capitolo 1
Il diritto tributario e le entrate tributarie
● 1. L’oggetto del diritto tributario ed i rapporti con gli altri rami dell’ordinamento
Il diritto tributario attiene al settore dell’attività finanziaria dello Stato volto all’acquisizione delle entrate, e quindi rappresentava in origine una parte indifferenziata del diritto amministrativo, costituito dall’insieme delle norme concernenti le funzioni e le attività della pubblica amministrazione preordinate al soddisfacimento degli interessi pubblici nonché finalizzate al conseguimento dei mezzi finanziari necessari per adempiere i propri compiti istituzionali.
Man mano che sono divenute sempre più rilevanti e complesse l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’attività pubbliche e le regole relative allo loro gestione, dal diritto amministrativo si è inizialmente distaccato il diritto finanziario, il quale comprende anche una serie di materie peraltro molto eterogenee tra loro, in quanto relative alla redazione dei contratti della pubblica amministrazione, alla formazione e gestione del bilancio pubblico, all’erogazione delle spese ed all’acquisizione delle entrate; materie raggruppate sotto la unitaria definizione di Contabilità dello Stato.
In seguito, con il progressivo estendersi della disciplina positiva della materia tributaria e con l’assunzione di una rilevanza determinante da parte delle entrante, il diritto tributario ha assunto una propria autonomia rispetto al diritto finanziario. In altri termini la progressiva separazione del diritto tributario dal ceppo del diritto amministrativo è collegata alla crescete importanza che il fenomeno impositivo ha assunto nel tempo in conseguenza dell’evoluzione che si è attuata con riferimento alla concezione dello stato e delle sue finalità.
Infatti, nell’ottica del tradizionale Stato Liberale, questo era portato a contenere il suo intervento nella vita della società al minimo indispensabile; di conseguenza era circoscritto anche il bisogno dei mezzi finanziari necessari per l’espletamento dell’attività pubbliche. La Costituzione repubblicana, invece, attribuisce allo Stato una connotazione spiccatamente sociale, chiamandolo ad agire al fine di eliminare le disuguaglianze, fornire numerosi servizi pubblici ed indirizzare l’attività privata, nel rispetto dei diritti individuali, verso l’interesse della collettività. Questa intensa attività dello Stato moderno comporta per il medesimo la necessità di acquisire una sempre maggior quantità di risorse finanziarie rispetto a quelle sufficienti per le esigenze dello Stato liberale.
Inoltre, contestualmente al bisogno di maggiori introiti da parte dello Stato, si è verificato un mutamento nella importanza delle relative fonti di acquisizione. Infatti, fino a quando l’entità dei mezzi finanziari dei quali aveva bisogno era contenuta, lo Stato vi poteva far fronte con i frutti del proprio patrimonio. Successivamente, e soprattutto con l’avvento dello stato sociale, i mezzi ricavati dalle entrate non tributario sono divenuti largamente insufficienti, mentre la parte assolutamente prevalente delle entrare è senz’altro costituita da quelle riconducibili alla percezione dei vari tributi.
L’oggetto del diritto tributario è quindi costituito dal complesso di disposizione che regolano l’imposizione e la riscossione dei tributi e, quindi, recano la disciplina del rapporto che si instaura tra il soggetto attivo (ente impositore) ed il soggetto passivo (il contribuente), della relativa prestazione obbligatoria dalla nascita alla sua concreta attuazione.
● 2. Entrate pubbliche ed entrate tributarie
Le varie fonti di entrate con le quali lo Stato può far fronte alle spese necessarie per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali sono comunemente distinte tra entrate derivanti:
- Dall’utilizzazione (sfruttamento e vendita) dei beni
- Dallo svolgimento di attività economiche (la costituzione legittima l’attività economica
pubblica).
- Dalla partecipazione al capitale di determinati
- Dall’acquisizione delle somme spettanti a titolo
- Dalla riscossione dei tributi
Qualora le entrate non siano sufficienti a coprire le spese (si verifica un deficit), lo Stato finanzia il proprio deficit ricorre al debito pubblico, il quale, però, non può essere considerato una entrata in senso proprio, poiché non costituisce un’acquisizione a titolo definitivo delle somme ricevute. Ciò detto, le entrate sono variamente classificate:
- Si distingue tra entrate di diritto privato ed entrate di diritto pubblico, a seconda che la
disciplina del rapporto da quale deriva l’entrata abbia natura privatistica o pubblicistica.
- Una seconda classificazione perviene a distinguere entrate a titolo originario e le entrate a titolo derivato: le prime identificate in quelle che si fondano sullo sfruttamento del patrimonio fondiario che appartiene allo stato mentre le seconde comprendono tutte le
- Infine una terza classificazione suddivide le entrate nelle due categorie delle entrate commutative e delle entrate contributive, in funzione dell’esistenza o meno di un rapporto di scambio di utilità economiche tra lo Stato e il soggetto gravato dalla prestazione cui si collega l’entrata.
Almeno a livello descrittivo tutte le classificazioni proposte possono ritenersi valide e non prive di una qualche utilità informative. Tuttavia la terza riveste una particolare rilevanza. Invero, essa evidenzia un tratto specifico dei rapporti fra lo stato e i singoli consociati, i quali possono certamente essere improntati al medesimo principio di corrispettività che presiede inderogabilmente alla disciplina dei rapporti fra privati, ma prevedono anche l’intervento autoritativo dello stato nell’altrui sfera patrimoniale quale ente dotato di sovranità. Questo secondo tipo di rapporti si realizza in funzione di due finalità diverse, l’una identificabile nella repressione di comportamenti antigiuridici (sanzioni) e l’altra nel procacciamento delle entrate occorrenti per l’espletamento delle attività necessarie al soddisfacimento degli interessi pubblici (tributi)…
Queste sono solo alcune delle 150 pagine che compongono il riassunto Diritto Tributario.
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