Come vivere una buona vita cristiana parte II

Nella prima parte dell’articolo intitolato ” Come vivere una buona vita cristiana”  ho iniziato l’esposizione della dottrina ascetico – mistica, oggetto di studio della Teologia Mistica. In questo articolo voglio continuare a trattare delle grandi questioni della vita cristiana. Come ho già scritto nell’articolo precedente dal titolo ” Come vivere una buona vita cristiana ” occorre sviluppare le grandi questioni della nostra fede.

 

Come vivere una buona vita cristiana

Come si sviluppa la Teologia della perfezione cristiana.

A) Il nome

Non c’è uniformità di criterio tra gli autori per designare con un nome comune la scienza della perfezione cristiana. Alcuni parlano di vita interiore; altri, di vita spirituale, o vita soprannaturale; altri, di Teologia spirituale, o di Teologia spirituale ascetica e mistica; altri, infine, di Perfezione e Contemplazione.

Tutte queste espressioni hanno i loro vantaggi e i loro inconvenienti. Comunque in mancanza di un titolo definitivamente consacrato dall’uso, si preferisce adottare quello di Teologia della perfezione cristiana.

Ritengo che abbia il merito di mettere in maggiore evidenza tre elementi fondamentali:

  1. Che ci troviamo alla presenza di una vera scienza teologica, di una parte, cioè, della Teologia una.
  2. Che il suo oggetto e il suo fine è di esporre la dottrina della perfezione cristiana in tutta la sua ampiezza ed estensione. Sebbene la nostra scienza si occupi anche dei mezzi per raggiungere la perfezione, è evidente che i mezzi sono specificati dal fine.
  3. Che non si pone nessuna pregiudiziale alle tanto discusse relazioni tra l’Ascetica e la Mistica; alla necessità, per la perfezione cristiana, della contemplazione infusa; all’unità o dualità di vie, ecc.

 

B) Relazione con gli altri rami della Teologia

Precisiamo ora le relazioni di questa parte della Teologia con la dogmatica, la morale, e la pastorale.

  1. Teologia dogmatica. – Poiché la Teologia è essenzialmente una, come insegna S. Tommaso, a motivo del comune oggetto formale, è necessario che tutte le sue parti siano intimamente connesse tra loro. Nulla di strano, quindi, che la Teologia della perfezione sia sussidiaria, in buona parte, della Teologia dogmatica. Da questa prende i grandi principi della vita intima di Dio, che deve essere partecipata all’uomo mediante la grazia e la visione beatifica; la dottrina della inabitazione della SS. Trinità nell’anima giustificata; della reintegrazione operata da Cristo redentore nella natura umana decaduta con il peccato originale; della grazia di Cristo, capo del Corpo Mistico; dell’efficacia santificante dei sacramenti; e tante altre verità che costituiscono come le pietre angolari del dogma cattolico.
  2. Teologia morale. – Ancora più strette sono le relazioni con la Teologia morale. Come fa notare un grande teologo dei nostri giorni, Joseph Ratzinger, la Teologia morale e la Teologia ascetica e mistica – la nostra Teologia della perfezione cristiana – hanno lo stesso oggetto formale quod: l’atto morale per eccellenza, l’atto di carità verso Dio, costituisce anche l’oggetto primario della Teologia ascetica e mistica. C’è soltanto una differenza modale e accidentale, dovuta al fatto che la Teologia morale studia questo atto di carità in tutto il suo sviluppo, come incipiente, proficiente e perfetto. Benché la morale casistica insista di preferenza sulla carità incipiente, trattando del lecito e dell’illecito, di quello, cioè che è compatibile o meno con questa carità iniziale; l’ascetica si soffermi soprattutto sulla carità proficiente, accompagnata dall’esercizio delle altre virtù infuse; e la mistica tratti principalmente della carità perfetta sotto l’influsso dei doni dello Spirito; tuttavia, fra queste parti, non ci sono compartimenti stagni o arresti. E’ solo questione di predominio di determinate attività loro comuni. S. Tommaso faceva già notare che, pur essendovi distinzioni tra coloro che si dedicano alla vita attiva e coloro che si dedicano alla vita contemplativa, quest’ultimi sono in parte anche attivi, e gli attivi sono talvolta contemplativi.
  3. Teologia pastorale. – E’ la parte della Teologia che insegna ai ministri della Chiesa, in base ai principi rivelati, come si devono comportare nella cura delle anime che Dio ha loro affidate. E’ una scienza eminentemente pratica ed è intimamente connessa con la nostra Teologia della perfezione, dovendo il pastore di anime portare, almeno le più generose, fino al vertice della perfezione. Non sono tuttavia la stessa cosa. Il compito di condurre le anime alla perfezione, che costituisce uno degli oggetti parziali della Teologia pastorale, forma l’oggetto unico ed esclusivo della Teologia della perfezione.

Ricordati i punti di contatto e le principali differenze esistenti tra la nostra Teologia della perfezione e le altre parti della Teologia, nel prossimo articolo cercheremo di determinare l’ambito nel quale si muove il suo studio: da dove deve cominciare e dove si deve concludere.

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