Riassunto Diritto Penale Speciale Fiandaca

Riassunto del manuale ” Diritto Penale parte speciale “

di Fiandaca Musco

ultima edizione

Seguono alcune pagine dimostrative del riassunto diritto penale speciale Fiandaca.

I delitti contro la persona

I DELITTI CONTRO LA VITA E L’ INCOLUMITÀ PERSONALE

I delitti di omicidio

Premesse generali

Nel codice penale vigente sono previste varie fattispecie di omicidio accomunate da un fatto-base sempre tipicizzato secondo il modello del reato di evento a forma libera e consistente recisamente nella causazione della morte di un uomo.

Ben protetto la vita umana individuale. La protezione penale viene accordata non solo nell’interesse dell’individuo, ma anche nell’interesse della collettività, in quanto l’ordinamento giuridico attribuisce alla vita del singolo anche un valore sociale, e ciò in considerazione dei doveri che all’individuo incombono verso la famiglia e verso lo stato.

La costituzione si ispira all’idea della centralità e del primato della persona umana, considerata come soggetto di diritti anteriori a qualsiasi riconoscimento da parte dello stato, e quindi non condizionati a finalità collettive di qualsiasi genere. Le fattispecie incriminatici tuttora vigenti, tuttavia, continuano ad attribuire al bene della vita quel carattere di indisponibilità tendenzialmente assoluta, che si rivela invece sospettabile di incostituzionalità. Ad esempio l’art. 579 c.p. incrimina l’omicidio del consenziente, o l’art. 580 c.p. che punisce l’istigazione o l’aiuto al suicidio.

L’art. 578 c.p., nel disciplinare come reato autonomo l’infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, equipara come soggetti passivi il neonato e il feto durante il parto; ne consegue dunque che il momento determinante per l’applicabilità delle norme sull’omicidio è l’inizio del parto, e che rilevante ai fini della tutela apprestata dalle norme predette è già la vita del feto.

Soggetto attivo dei delitti di omicidio realizzati mediante azione è chiunque. Nei casi di omicidio mediante omissione, il soggetto attivo deve essere titolare di una posizione di garanzia dalla quale deriva uno specifico obbligo giuridico di impedire l’evento lesivo.

Soggetto passivo e oggetto materiale coincidono: si tratta dell’essere vivente comprensivo del fato durante il parto.

Il nucleo fondamentale comune alle fattispecie di omicidio sta nella causazione della morte, intesa come morte cerebrale, ossia con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo.

Omicidio doloso

Art. 575 c.p.: chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno.

Il fatto punibile consiste nel cagionare la morte di un uomo. Ai fini della configurabilità del rapporto causale basta che la condotta diretta ad uccidere anticipi anche di poco tempo un evento letale in ogni caso destinato, a causa delle particolari condizioni del soggetto passivo, a verificarsi in un momento successivo.

Il dolo, quale coscienza e volontà del fatto tipico, deve sussistere al momento dell’azione e deve perdurare per tutto il tempo in cui l’azione stessa rientra nel potere di signoria dell’agente.

Il tentativo, oltre ad essere configurabile in astratto, è di frequente verificazione nella prassi. Perché un tentativo punibile si configuri, non occorre alcun evento lesivo.

 

Circostanze aggravanti dell’omicidio doloso

Artt. 576, 577 c.p.

A seguito della sua abolizione la pena di morte è stata sostituita con l’ergastolo. Di conseguenza, la sanzione prevista per le ipotesi aggravate di cui all’art. 576 c.p. risulta oggi equiparata a quella in origine disposta dal successivo art. 577 c.p.

L’art. 576 c.p. prevede:

  1. Il concorso di taluna delle circostanze indicate nel n. 2 dell’ 61 c.p.. La ragione dell’aggravamento di pena sembra dipendere dalla peculiare intensità del dolo omicida, che non verrebbe meno neanche nel caso di estinzione del reato-fine.
  2. L’aver commesso il fatto contro l’ascendente o il discendente. La ratio risiede nella particolare efferatezza dei delitti di sangue realizzati contro una persona legata da così stretti vincoli di parentela. Il legislatore richiede altresì che il reo abbia agito per motivi abietti o futili, oppure abbia adoperato sevizie o agito con crudeltà, ovvero ancora abbia adoperato un mezzo venefico o altro mezzo insidioso.
  3. Il fatto che l’omicidio sia stato commesso da un latitante, per sottrarsi all’arresto, alla cattura o alla carcerazione ovvero per procurarsi i mezzi di sussistenza durante la latitanza.
  4. Il fatto che l’omicidio si stato commesso dall’associato per delinquere, per sottrarsi all’arresto, alla cattura o alla carcerazione.
  5. Il fatto che l’omicidio sia stato realizzato nell’atto di commettere taluno dei delitti preveduti dagli 519, 520, 521 c.p.. A seguito dell’abrogazione degli artt. 519-526 c.p. è assai dubbio che la circostanza aggravante in questione abbia ancora vigore.

L’art. 577 c.p. prevede come circostanze aggravanti l’aver commesso il fatto:

Contro l’ascendente o il discendente

  1. Col mezzo di sostanze venefiche o con altro mezzo insidioso. Carattere subdolo del mezzo, che diminuisce le possibilità di reazione e di difesa della vittima.
  2. Con Per la particolare intensità dell’atteggiamento doloso.
  3. Col concorso di talune delle circostanze indicate nei n. 1 e 4 dell’ 61 c.p.. Si tratta delle aggravanti dei motivi abietti o futili e dell’uso di crudeltà, ovvero di altre sevizie…

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Morte come conseguenza di altro delitto

Art. 586 c.p.: quando da un fatto preveduto come delitto doloso deriva, quale conseguenza non voluta dal colpevole, la morte o la lesione di una persona, si applicano le disposizioni dell’art. 83 c.p., ma le pene stabilite negli artt. 589, 590 c.p. sono aumentate.

 La norma si applica ogni qual volta la morte sia conseguenza non voluta di un qualsiasi delitto-base doloso, purchè diverso dalle percosse o dalle lesioni (omicidio preterintenzionale).

Sul piano della struttura oggettiva è necessario che sussista un nesso causale tra l’illecito-base e l’evento (morte o lesione) non voluto.

Sul versante dell’elemento soggettivo è fuori discussione l’attribuzione a titolo di dolo del reato-base. Occorre che l’evento non voluto, oltre ad essere eziologicamente riconducibile alla condotta del reato-base, ne costituisca anche un effetto concretamente prevedibile da parte dell’agente…

Queste sono alcune delle 89 pagine che compongono il riassunto Diritto Penale Speciale Fiandaca.

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