Oggi voglio iniziare a a trattare delle grandi questioni della vita cristiana che, in alcuni punti fondamentali, richiede più ampi sviluppi. E’ evidente, quindi, che i miei articoli saranno panoramici e divulgativi. Oggi quindi tratterò di Come vivere una buona vita cristiana

Cercherò di fare una sintesi delle questioni della vita cristiana perché tale sintesi risulti di indubbia utilità in ordine al duplice fine che mi sono proposto: come aiuto agli studenti nei seminari e come strumento di formazione spirituale per i fedeli laici.
Come vivere una buona vita cristiana:
1. L’espressione vita spirituale può essere presa in un duplice senso:
a) Come opposta a vita materiale, e così parliamo dell’attività spirituale dell’uomo che pensa, ragiona e ama nell’ordine puramente naturale.
b) Per significare la vita soprannaturale, come distinta dalla vita puramente naturale. In questo senso possiede la vita spirituale ogni anima in stato di grazia santificante.
c) Per indicare la vita soprannaturale vissuta in una forma più piena e intensa. Così parliamo di spiritualità, di uomo spirituale, ecc., per significare la scienza che tratta delle cose relative alla spiritualità cristiana, o l’uomo che fa di essa lo scopo della sua vita e quasi la sua professione. Io l’userò sempre in questo ultimo senso.
2. Per perfezione cristiana si intende la vita soprannaturale della grazia quando ha raggiunto, mediante i suoi principi operativi, uno sviluppo eminente in relazione al grado iniziale ricevuto nel Battesimo.
Si considera come ordinario e normale nello sviluppo della Grazia, tutto quel che rientra nelle sue esigenze intrinseche, per quanto elevate e rare siano le sue ultime manifestazioni; e come straordinario ed eccezionale tutto quello che, pur essendo a volte conveniente per la santificazione dell’anima, non rientra nelle esigenze intrinseche della Grazia.
Alla prima categoria appartengono tutte le grazie formalmente santificanti l’anima che le riceve; alla seconda, quasi esclusivamente le grazie gratis date ( visioni, rivelazioni, miracoli, profezie, ecc.) che non sono direttamente ordinate alla santificazione dell’individuo, ma all’utilità degli altri.
3. Il soprannaturale può essere di due specie:
- a) Quoad substantiam, quello, cioè, che è intrinsecamente ed entitativamente ( sul piano della mera esistenza) soprannaturale, di modo che eccede non solo la causalità di tutte le forze efficienti create, ma la stessa essenza e le esigenze naturali di ogni essere creato o possibile ( la grazia, le virtù infuse, i doni dello Spirito Santo, il lumen gloriae ).
- b) Quoad modum, tutto quello, cioè, che, pur essendo intrinsecamente ed entitativamente naturale, viene prodotto in un modo soprannaturale. Tale è il miracolo ( per es. : nella risurrezione viene restituito ad un morto, in un modo soprannaturale, miracoloso, la vita puramente naturale ). Un abisso separa il soprannaturale quoad substantiam dal soprannaturale quoad modum. Il primo, benché meno appariscente, vale immensamente più del secondo.
4. Le virtù acquisite sono intrinsecamente ed entitativamente naturali (quoad substantiam e quoad modum).
Le virtù infuse sono intrinsecamente ed entitativamente soprannaturali ( quoad substantiam ); però, sottratte all’influsso dei doni dello Spirito Santo, operano di per sé alla maniera umana o connaturale all’uomo. I doni dello Spirito Santo sono soprannaturali in tutti e due i sensi ( quoad substantiam e quoad modum ).
5. L’orazione viene detta vocale quando è compiuta principalmente con la parola, come manifestazione dello spirito interiore; e mentale, quando è compiuta con i soli atti interiori dell’intelletto e della volontà.
Quest’ultima sarà discorsiva o di meditazione quando procede per via di discorso o raziocinio connaturale all’uomo, e sarà intuitiva o di contemplazione quando procede per via di semplice intuizione della verità, al modo della conoscenza angelica. Essa è frutto dei doni dello Spirito Santo, che operano nell’anima con la loro modalità divina o sovrumana.
6. Per vita ascetica intendiamo quella fase della vita soprannaturale nella quale lo sviluppo della Grazia si realizza mediante l’esercizio delle virtù infuse al modo umano o discorsivo;
e per vita mistica, quell’altra fase nella quale tale sviluppo si realizza prevalentemente sotto l’influsso dei doni dello Spirito Santo, che operano sulle virtù infuse al modo divino o sovrumano.
Altre questioni di terminologia saranno esaminate nel prossimo articolo.